Briciole di pane

1. Anni Settanta: terrorismi (e non solo)
Il periodo di massima intensità dei terrorismi in Italia coincide con gli anni Settanta. Prendendo come parametro l’esplosione della violenza e dei terrorismi, si parla di “lunghi” anni Settanta, che cominciano simbolicamente nel 1969, con la Strage di piazza Fontana, e si chiudono nel 1980, anno della Strage di Bologna.
Parliamo di “terrorismi” al plurale perché in Italia si sviluppano e coesistono terrorismi politici di estrema destra ed estrema sinistra, con diversi gruppi e organizzazioni all’interno di ciascuno schieramento, che ricorrono a strategie differenziate.
Il terrorismo nero, che ha la sua fase acuta tra il 1969 e il 1974, con una ripresa in prossimità del 1980, si manifesta in prevalenza con attentati non rivendicati a base di esplosivo e stragi indiscriminate (stragismo). Le stragi di estrema destra, dopo decenni di inchieste e processi, restano ancor oggi in larga parte o del tutto impunite, per le complicità e connivenze di cui poterono godere i gruppi eversivi di destra all’interno delle forze di sicurezza dello Stato: questo stragismo con coperture istituzionali è una tragica peculiarità dell’Italia, su cui la ricerca storica continua a interrogarsi.
Il terrorismo rosso predilige attentati (ferimenti e omicidi) mirati e rivendicati contro obiettivi specifici, di valore simbolico; dopo una prima fase di azioni incruente, segna la seconda metà degli anni Settanta con un’escalation di omicidi.
Per questo motivo spesso gli anni Settanta sono chiamati “anni di piombo”, ma questa espressione giornalistica di grande successo deforma la realtà storica del periodo in due modi importanti. Primo, evoca solo il piombo delle pallottole, quindi soprattutto gli attentati del terrorismo rosso, e rimuove la memoria della dinamite e del tritolo delle stragi neofasciste. Secondo, cancella la dimensione positiva e vitale e l’impegno politico intenso di milioni di cittadini nel corso degli anni Settanta, che si tradusse in una stagione di riforme senza eguali.
 
Welfare
  • Istituzione consultori famigliari - 1975
  • Equo canone - 1978
  • Sanità pubblica universale - 1978
  • Psichiatria (legge Basaglia) - 1978
  • Interruzione della gravidanza - 1978
Diritti dei lavoratori
  • Statuto dei lavoratori - 1970
  • Corsi delle 150 ore - 1973
Diritti politici
  • Introduzione referendum abrogativi - 1970
  • Organi collegiali scuola - 1974
  • Voto ai diciottenni - 1975
Diritti civili
  • Divorzio - 1970 (e referendum 1974)
  • Obiezione di coscienza - 1972
  • Riforma diritto di famiglia - 1975
  • Riforma sistema carcerario - 1975
Assetto dello Stato
  • Istituzione delle Regioni - 1970
  • Creazione Ministero beni culturali - 1974
  • Riforma radio-televisione - 1975
  • Riforma servizi segreti - 1977 

Tenetelo bene a mente: una piccola minoranza di persone (calcolata in poche migliaia, considerando chi fu toccato da inchieste giudiziarie, anche per reati minori) prese le armi e scelse la via del terrorismo, per imporsi sulla maggioranza con la violenza, mentre milioni di cittadini continuarono a fare politica in modo pacifico dentro i limiti della Costituzione, nelle piazze, nei partiti, nei collettivi, nei sindacati, facendo informazione. Il terrorismo, di destra e di sinistra, non fu un “fatto generazionale” (perché coinvolse soprattutto i giovani, ma solo una minoranza di loro), e in Italia non ci fu una “guerra civile”.

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