L'origine dell'Archivio di Stato di Bari risale al decreto del 22 ottobre 1812 di Gioacchino Murat e alla legge organica degli Archivi del Regno del 12 novembre 1818, n. 1379, che istituiva gli archivi provinciali del Mezzogiorno. L'istituto iniziò a funzionare nel 1835 come Archivio provinciale presso il palazzo dell'Intendenza e circa un secolo più tardi trovò sistemazione nel palazzo della Provincia di Bari. Archivio provinciale di Stato dal 1932, poi Sezione di Archivio di Stato dal 1939, divenne Archivio di Stato con il dpr 30 settembre 1963, n. 1409. Dal 2007 ha sede presso il complesso monumentale ex centro annonario della città, risalente agli anni Venti-Trenta del Novecento, ora denominato "Cittadella della Cultura"; è dotato di un'ampia e luminosa sala di studio e di spazi interni ed esterni per l'allestimento di mostre e altre manifestazioni culturali. I depositi del materiale documentario hanno un'estensione di circa 30 chilometri. Dall'Archivio di Stato di Bari dipendono le Sezioni di archivio di Stato di Trani e di Barletta. Sono annessi all'istituto una Scuola di archivistica paleografia e diplomatica, una Sezione di fotoriproduzione, un Laboratorio di legatoria, restauro e cartotecnica e una Biblioteca, costituita in gran parte da volumi e periodici a carattere storico-istituzionale e archivistico.
Archivio di Stato di Bari
Fonti Archivistiche
Iscriviti alla newsletter