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- Sedie vuote. Dal libro agli incontri (2008-2011)
Dal libro Sedie Vuote. Gli anni di piombo dalla parte delle vittime, frutto del lavoro di un gruppo di ragazzi delle scuole superiori e dell’ Università di Trento a partire dagli incontri realizzati nel 2007 con dieci familiari delle vittime del terrorismo e delle stragi, si è sviluppato un inedito percorso fatto di circa cento presentazioni in tutta Italia. Il percorso degli studenti è stato coordinato da Alberto Conci, docente nei licei, Paolo Grigolli, Direttore Area Alta Formazione della Trentino School of Management e Natalina Mosna, collaboratrice del Comitato Unicef di Trento. Nel solo 2008, tra febbraio e settembre, le ragazze e i ragazzi hanno dialogato, nell’ordine, con Mario Calabresi, Benedetta Tobagi, Silvia Giralucci, Manlio Milani, Giovanni Ricci, Alfredo Bazoli, Agnese Moro, Giovanni Bachelet, Vittorio Bosio e Sabina Rossa. A questi incontri si è affiancato anche quello con Gian Carlo Caselli, che fu uno dei protagonisti più significativi della lotta al terrorismo.
Il progetto Sedie vuote
L'elenco delle presentazioni
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Ecco l'intervento che Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha tenuto durante l'incontro delle presidenze diocesane dell'Azione Cattolica (Castel Gandolfo, 24-27 agosto 2023).
Il discorso è stato pubblicato nel sito dell'Azione Cattolica Italiana e ripreso da Liberainformazione.
«Sono molto grato all’Ac, sono emigrato dal veneto a Torino, la mia famiglia era molto povera. Credo che mi abbia salvato la parrocchia, e credo che mi abbia salvato nell’adolescenza essere in Ac – cosi don Luigi Ciotti, presidente di Libera – Associazione contro le mafie, intervenendo all’Incontro delle presidenze diocesane di Azione cattolica. Credo che mi abbia insegnato molto nell’adolescenza, mi ha dato il desiderio di lasciarmi mangiare dai poveri. Ho imparato grazie a dei punti di riferimento che ho trovato in quegli anni in quella parrocchia, nell’associazione dove sono cresciuto, e oggi nel sacerdozio, che non siamo noi che salviamo e convertiamo, è Dio che fissa gli appuntamenti con la gente. A Dio chiedo di aiutarci a fissare questi appuntamenti. Io credo che Dio ci chieda questo. È per questo che con il Gruppo Abele noi siamo al servizio della gente. Qui sono nati molti Noi, tra cui Libera.
Oggi le mafie sono ancora più forti
Libera è associazione di associazione e l’Ac fin dalla prima ora ne ha fatto parte. Oggi sono 1600 le associazioni che ne fanno parte e l’Ac ne fa parte dalla prima ora. Tante associazioni diverse, perché c’è bisogno di mettere insieme tutte le nostre forze per diventare una forza. Il problema delle mafie si è globalizzato. Oggi le mafie sono più forti di prima, e sono più forti di ieri nel nostro Paese; ma l’immaginario della gente si è fermato a Capaci. Grazie al sacrificio della gente molte cose sono cambiate, c’è meno sangue, c’è meno avvertimento di violenza, ma loro sono ancora più forti.
Nel nostro Paese a fare la differenza è l’indifferenza
Oggi nel nostro Paese a fare differenza è l’indifferenza. Siamo passati dal crimine organizzato al crimine normalizzato, perché nella testa degli italiani è diventato uno dei tanti problemi, ed è inquietante perché le mafie si alimentano della droga, che cattura fasce di giovani, nuove sostanze, poteri forti. Lo scandalo di leggi inadeguate, furbe, di parte come quelle sul gioco d’azzardo che mina la vita di tanti.
Le mafie sono forti in tante forme, dove annusano che possono investire, loro ci sono. Sono più forti perché ormai viaggiano sul piano dell’alta finanza. Nel nostro Paese siamo fermi a 31 anni fa, siamo andati indietro, loro sono più forti, li troviamo ovunque, in Italia le troviamo fortissime al Nord; restano le forme tradizionali, i grandi boss sono diventati manager, imprenditori, c’è una grande commistione tra la massoneria, i poteri politici e mafia.
L’idolatria del denaro e le mafie impoveriscono tutti
Allora capite che questa idolatria del denaro, che è molto forte nel nostro Paese, che ci impoverisce tutti, che chiede a tutti uno scatto in più, perché non si uccide solo con le armi. Si uccide bloccando una serie di politiche e servizi di opportunità per le persone. Non possiamo dimenticarci che finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva delle gravi ricadute della peste corruttiva sulla vita di ciascuno non si faranno veri pasi avanti. Deve esserci uno scatto da parte di tutti, ognuno per la propria parte, che comincia dalla voglia di conoscenza, della consapevolezza, della corresponsabilità.
Le persone più pericolose sono i neutrali
Ma le persone più pericolose sono i neutrali. Aveva ragione don Tonino Bello quando diceva: “Non mi serve sapere chi sia Dio, mi basta sapere da che parte sta!” Questo è un tempo difficile, ma a Dio nulla è impossibile. Noi dobbiamo estirpare il male alla radice, noi tagliamo l’erba in superficie. La missione della Chiesa è essere coscienza critica e voce propositiva di valori più alti e vitali. Noi dobbiamo essere coscienza critica di questi valori e voce propositiva.
Contro le mafie dobbiamo sentirci con-sorti
Il Vangelo è strumento di giustizia. Vi sono momenti in cui tacere è una colpa e parlare è un obbligo, un imperativo categorico al quale non possiamo sottrarci, perché la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare. Dobbiamo sentirci con-sorti. Dobbiamo impegnarci tutti. Non basta delegare. Facciamolo di più insieme.
Quando è necessario non si può tacere, impegniamoci perché la politica si riappropri della speranza, perché è nata per dare dignità alle persone. Intendiamo la politica come servizio, perché vinca la forza della legge.
Parlano di ponti ma costruiscono muri
Anche se da noi – diciamolo – certe leggi che abbiamo calpestano le persone. Come quella sui migranti che è davanti agli occhi di tutti. Come le ONG che sono costrette a portarli lontani. Mentre qualcuno vuole fare ponti, ma in realtà costruiscono muri, stanno respingendo. Dobbiamo dirlo, perché tocca anche a noi vigilare, alzare la voce.
È pericoloso quello che sta avvenendo sull’autonomia differenziata. Non si può affrontare lo scandalo della povertà promuovendo strategie differenziate, non può esserlo perché la libertà è un bene comune, perché le libertà devono essere uguali per tutti secondo la nostra Costituzione.
Vigiliamo perché la politica non sia ambizione e poltrone
Dobbiamo vigilare perché la politica non resti ambizione e poltrone. Ci sono persone non degne di rappresentare la sacralità delle istituzioni. Dobbiamo rendere visibile il nostro amore per Dio nelle scelte quotidiane, amore richiede umiltà e sacrificio, responsabilità e impegno. Un mondo in cui l’amore sia inseparabile dalla volontà di giustizia. Non è vero che i giovani non ci sono. Ci sono e hanno bisogno di esser ascoltati e riconosciuti. Vanno ascoltati e riconosciuti. Bisogna dotarli degli strumenti necessari per realizzare le loro capacità. Hanno bisogno di politiche che valorizzino, che gli diano strumenti. Dalla scuola al lavoro, che sono priorità di una società aperta al futuro. La domanda forte è quella di essere ascoltati, chiedono, hanno il bisogno di autenticità, di credibilità, di giustizia. Hanno fame di relazioni autentiche, hanno bisogno di luoghi di incontro, confronto, opportunità. Hanno bisogno di un dialogo intergenerazionale, devono sentirsi presi sul serio. E noi dobbiamo aiutarli a resistere, a non perdersi di animo».
A Bologna, nella giornata del 2 agosto 2023, staffette, corteo, manifestazioni sportive, concerti e numerose altre iniziative per non dimenticare la Strage alla Stazione del 2 agosto 1980.
ore 6.30-8.30
Parco della Montagnola - Piazza VIII Agosto
Arrivo da tutta Italia delle staffette podistiche Per non dimenticare il 2 agosto 1980 e delle staffette ciclistiche.
ore 8 -13
Stazione Centrale - Piazza Medaglie d'Oro - Stand Poste Italiane
Annullo filatelico speciale.
ore 8.20
Cortile d’Onore di Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6
Il Sindaco incontra i familiari delle vittime della Strage alla stazione di Bologna insieme alle massime autorità.
ore 8.50
Piazza Nettuno (concentramento entro le ore 8.30) | Partenza del corteo.
Il percorso fino alla Stazione Centrale è tracciato dall’installazione dei Sampietrini della memoria, su cui sono incisi i nomi e le età delle 85 vittime della strage del 2 agosto 1980.
ore 10
Stazione Centrale - Piazza Medaglie d'Oro
Intervento del Presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980, Paolo Bolognesi.
ore 10.25
Triplice fischio del treno e minuto di silenzio in memoria delle vittime. Conclude il Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Matteo Lepore.
ore 10.50
Deposizione di corone presso la sala d’attesa alla presenza dei Gonfaloni del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.
A seguire | Primo binario - Stazione Centrale - Piazza Medaglie d’Oro
Deposizione di corone al cippo che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti, deceduto nella Strage del treno Italicus.
ore 11.25
Piazzale Ovest - Stazione Centrale - Piazza Medaglie d’Oro
Partenza del treno straordinario per San Benedetto Val di Sambro.
Deposizione di corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli-Milano. Interventi del Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni, della rappresentante dell'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage sul Treno Rapido 904 del 23 Dicembre 1984 Giada Ghelfi e di un rappresentante della Città metropolitana di Bologna.
ore 11.15
Chiesa di San Benedetto - Via dell’Indipendenza 64
Santa Messa celebrata da Mons. Stefano Ottani, Vicario Generale per la Sinodalità.
ore 11.30
CO.TA.BO. - Via Stalingrado 61
Deposizione di corone al monumento in ricordo dei tassisti deceduti il 2 agosto 1980.
dalle ore 16
Centro Sportivo Biavati - Via William Shakespeare 33
Lo sport ricorda, quadrangolare di calcio fra le squadre: Comune di Bologna, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), FER (Ferrovie Emilia Romagna), CO.TA.BO. (Cooperativa Taxisti Bolognesi).
ore 21.15
Piazza Maggiore
Concorso Internazionale di Composizione “2 agosto”, giunto alla sua 29° edizione, dedicata a partiture per orchestra, senza strumenti solisti.
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Direttori d’orchestra: Jaume Santonja, per la prima parte del concerto (esecuzione dei tre brani vincitori) Donato Renzetti, per la seconda parte (esecuzione di Messa da Requiem di Giuseppe Verdi).
Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai 5 e Rai Radio 3.
In occasione del 30° anniversario della Strage di via Palestro, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha emesso una dichiarazione ufficiale: «Ricorrono trent’anni da quella notte, tra il 27 e il 28 luglio del 1993, in cui la mafia effettuò gli attentati in via Palestro a Milano e davanti alle Basiliche romane di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro. A Milano fu una strage. Persero la vita i Vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’Agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari, il cittadino del Marocco Moussafir Driss. Tanti i feriti sia nel Capoluogo lombardo sia a Roma. Alle vittime innocenti dello stragismo mafioso va il deferente pensiero della Repubblica, mentre rivolgo ai loro familiari sentimenti di intensa solidarietà e vicinanza».
Leggi la dichiarazione completa del Presidente della Repubblica
Verso il 2 agosto e oltre: dal 27 luglio al 10 agosto 2023, un ricco calendario di iniziative a Bologna, Granarolo dell’Emilia (BO), San Benedetto Val di Sambro (BO), Castiglione dei Pepoli (BO), San Giovanni in Persiceto (BO), Pieve di Cento (BO), San Giorgio di Piano (BO), Budrio (BO), Casalecchio di Reno (BO), Minerbio (BO), Bentivoglio (BO), San Lazzaro di Savena (BO), Castel del Rio (BO), Casalecchio di Reno (BO), Riolo Terme (RA), Pianaccio - Lizzano in Belvedere (BO), a 43 anni dalla Strage alla Stazione di Bologna.