6. I terrorismi politici in Italia, in sintesi
Terrorismo nero
Terrorismo rosso
- Matrice ideologica: neofascista, neonazista, "guerra non ortodossa"
- Organizzazioni principali: Ordine nuovo (ON), Avanguardia nazionale (AN); dal 1977 gruppi del cosiddetto spontaneismo armato (Nuclei armati rivoluzionari - NAR)
- Azioni: bombe (danneggiamenti e stragi), attentati individuali (omicidi), rapine di autofinanziamento
- Obiettivi: con le stragi della strategia della tensione (fase acuta 1969-1974), i terroristi neri miravano a creare le condizioni politiche per una svolta autoritaria o una dittatura militare. Lo spontaneismo accentua posture antisistema e mutua dal terrorismo rosso la tattica degli attentati individuali rivendicati. Gli omicidi miravano all’eliminazione dei "nemici" (magistrati, forze dell’ordine, "traditori" all’interno dell’estrema destra)
- Caratteristica specifica: contatti e sistematiche coperture da parte delle forze di sicurezza (depistaggi).
Terrorismo rosso
- Matrice ideologica: marxista-leninista, "fochista", operaista
- Organizzazioni principali: Brigate rosse (BR), Prima linea (PL)
- Azioni : attentati individuali (omicidi e ferimenti o "gambizzazioni"), sequestri, rapine di autofinanziamento
- Obiettivi: "fare la rivoluzione". Colpendo obiettivi simbolici, oltre a intimidire o eliminare coloro che vedono come propri "nemici" (forze dell’ordine, magistrati intellettuali, politici, industriali), si vuole minare le basi dello Stato e proporsi come "avanguardia armata" del proletariato, creando le premesse per un’insurrezione armata (e l’instaurazione di un regime comunista)
- Caratteristica specifica: azione agevolata da vasta area di simpatizzanti e da chi non la rifiutava («né con lo Stato né con le BR»).